Acqua inquinata a Roma nord

ROMA – Il sindaco Ignazio Marino ha emanato l’ordinanza che vieta l’uso dell’acqua dei rubinetti per il consumo umano nei municipi XIV e XV della zona di Roma nord, fino al 31 dicembre 2014. Infatti, a seguito di alcune analisi effettuate dalla Asl di Roma C, sono state rilevate in ben sette acquedotti di quella zona (Malborghetto, Camuccini, Piansaccoccia, Monte Oliviero, Santa Maria di Galeria, Brandosa, Casaccia-S.Brigida),  tracce di Arsenico e batteri, oltre la soglia consentita.  

Marino ha però fatto sapere che verrà introdotto del cloro nelle condutture idriche, che garantirà l’utilizzo dell’acqua almeno per cucinare e lavare. Questi acquedotti sono gestiti dall’Arsial, l’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura. L’Arsial invierà da oggi delle autobotti per il rifornimento idrico e inoltre, sotto ordinanza del sindaco, dovrà  “provvedere immediatamente all’eliminazione dell’inquinamento batteriologico dandone riscontro all’amministrazione”. Entro dicembre, sempre per ordine del sindaco, sarà invece l’ACEA ATOS2 S.p.A che dovrà  provvedere al risanamento degli acquedotti inquinati.

In tutto sono 500 le famiglie interessate da questa ordinanza. In particolare i residenti in queste strade: via Flaminia (civici 1901, 1756, 1850, 2006), via Arcore, via Barlassina, via Cornalba, Via Malborghetto, via Vignanello, via Angelo Signorelli, via Braccianese (km 6,500), via Nicola Zanichelli, via Carlo Voghera, via Crescentino, via Prato della Corte, via Giaveno, via Cherasco, via Valle Muricana.

È polemica su questa emergenza. Il sindaco è accusato infatti di averla sottovalutata. Fabrizio Santori, consigliere regionale membro della commissione Ambiente ha infatti dichiarato: “L’emergenza Arsenico riscontrata negli acquedotti di Roma Nord è stata gravemente sottovalutata mettendo a rischio la salute pubblica di interi quartieri del XIV e del XV Municipio coinvolgendo anche i comuni di Fiumicino e Sacrofano. E’ avvilente pensare che il Sindaco Marino abbia emesso l’Ordinanza n.36 solo il 21 febbraio 2014 quando le note di riscontro sui rilievi effettuate dalla Asl Roma C risalgono addirittura al 2013 perfino ritardando di una settimana la pubblicazione all’albo pretorio rendendola pubblica sul sito capitolino solo il 28 febbraio. Gravi ritardi che hanno avvelenato migliaia di concittadini e su cui Roma Capitale deve dei chiarimenti”.

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