Altro che stadio a Roma, la vera emergenza è quella abitativa

ROMA –  “Andiamo avanti” continua a ripetere la sindaca di Roma Virginia Raggi.

L’amara realtà è che invece si “torna indietro”, al vecchio vizio di mettere i bisogni reali della città, in particolare quelli della popolazione più in difficoltà,  in secondo piano rispetto agli interessi della rendita immobiliare. Non può che essere letto così il via libera che la giunta comunale ha dato all’operazione nuovo Stadio della Roma, il cui reale interesse è rappresentato dalle centinaia di migliaia di nuove cubature da realizzare attorno all’impianto”. E’ questa la denuncia dell’Unione Inquilini che il prossimo 14 marzo 2017 manifesterà al Campidoglio.

Tutt’altra priorità ha invece per la giunta Raggi la condizione di acuta sofferenza abitativa in cui versa la città…

“Negli ultimi 5 anni, – scrive l’UI in una nota – la sofferenza abitativa a Roma si traduce in un bollettino di guerra:  oltre 35 mila sfratti emessi, più di 40 mila richieste di esecuzione forzata, quasi 15 mila esecuzioni con la forza pubblica, migliaia di occupazioni per necessità, un patrimonio pubblico sempre più degradato. Dopo 8 mesi, la sindaca non è stata ancora capace di nominare un assessorato alla casa e non si riesce a capire chi abbia in mano la delega alle politiche abitative! Ancora peggio: non c’è un’idea, un progetto serio di come rispondere a una condizione di sofferenza che si trasforma in dramma per fasce di popolazione sempre più estese”

E’ questa latitanza che provoca la guerra tra poveri e genera i mostri dell’intolleranza! Roma è piena di gente senza casa e di case senza gente: basta con questo scandalo!

“In questa città martoriata dalla rendita immobiliare e dalla speculazione sui suoli, si potrebbe intervenire la rotta realizzando, entro questa legislatura, almeno 10.000 alloggi a canone sociale senza nuova cementificazione, attraverso il riuso a fini abitativi dell’immenso patrimonio immobiliare vuoto, in disuso, in dismissione, a partire dagli immobili pubblici.”

Possono bastare:

100 giorni per un censimento di questo enorme patrimonio e per delibere che diano avvio a progetti di recupero, auto recupero e riuso;

Possono bastare:

1000 giorni per realizzarli, indirizzando a questo intervento strategico tutte le risorse disponibili e attivando tutte le sinergie possibili.

Il 14 marzo convochiamo una manifestazione cittadina  per chiedere questa inversione delle priorità: all’ordine del giorno siano messi la sofferenza abitativa e un nuovo piano regolatore sociale per l’utilizzo del patrimonio immobiliare esistente a fini abitativi, sociali, culturali.

MARTEDI’ 14 MARZO – DALLE ORE 16 

PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO

INVERTIAMO LA ROTTA! PER IL DIRITTO ALL’ABITARE!

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