Startup: India e Cina contendono il primato alla Silicon Valley

LOS ANGELES – Gli investimenti indiani nelle startup hanno toccato la cifra record di 17,6 miliardi di dollari nei primi nove mesi del 2017, battendo in appena nove mesi il record di 17,3 miliardi del 2015.

E’ quanto emerge dagli ultimi dati pubblicati da Venture Intelligence, un ramo dell’indiana Tsj Media; il totale degli investimenti in startup private nel 2017 dovrebbe dunque superare i 20 miliardi di dollari; nello stesso periodo, gli investimenti nel capitale di nuove aziende private operati in Cina sono ammontati a 120 miliardi di yuan (18,3 miliardi di dollari). Il totale congiunto ammonta a circa il 70 per cento degli investimenti in startup statunitensi.  L’India, in particolare, puo’ contare sul massiccio rientro di ricercatori e personale altamente qualificato formatosi presso le universita’ statunitensi ed europee, e attratti dalle prospettive del loro paese, che lo scorso anno ha conseguito una crescita economica prossima al 6 per cento e che offre numerose opportunita’ di lavoro nel campo tecnologico. Nuovi fondi di private equity incentrati sull’India sono emersi nei mesi scorsi, a testimonianza del crescente interesse degli investitori internazionali per il dinamismo indiano. La societa’ finanziaria giapponese Dream Incubator, ad esempio, istituira’ a breve un fondo da 44,2 milioni di dollari per investire in startup indiane nei settori dell’intrattenimento, della salute e della tecnologia finanziaria (Fintech). La societa’ Aavishkaar, con sede a Mumbai, ha recentemente istituito un sesto fondo da 92 milioni di dollari destinato agli investimenti in aziende dei settori agricolo, dei servizi finanziari e delle energie rinnovabili. 

Il colosso cinese del Web Tencent Holdings, Microsoft ed eBay hanno concordato ad aprile un investimento congiunto da 1,4 miliardi di dollari in Flipkart, la principale societa’ indiana di e-commerce. Il SoftBank Vision Fundm guidato dal colosso delle telecomunicazioni giapponese SoftBank Group, ha deciso di sostenere la stessa azienda lo scorso agosto; l’afflusso di capitali consentira’ a Flipkart di migliorare i servizi e la logistica per competere piu’ efficacemente col ramo indiano di Amazon.com. Lo scorso ottobre Tencent ha anche annunciato un fondo da 1,1 miliardi di dollari per Ani Technologies, l’operatore di Ola, principale fornitore indiano di servizi di trasporto on-demand, che compete con la statunitense Uber Technologies. 

La scena delle startup cinese, invece, e’ piu’ matura: Tencent e Alibaba Group hanno superato lo stadio di Startup e ora stanno finanziando a loro volta nuovi soggetti aziendali. Un fondo affiliato ad Alibaba ha recentemente investito in WeLab, operatore con sede a Hong Kong si Wolaidai, piattaforma cinese per il microcredito. Tencent ha acquistato una quota del servizio di ticketing cinematografico Maoyan. I due giganti del web cinesi si sono anche collocati nel mercato del bike-sharing, sostenendo rispettivamente Ofo e Mobike. India e Cina hanno anche dalla loro una popolazione superiore al miliardo di abitanti, che li rendono mega-mercati allettanti per industrie come quelle dei grandi dati e dello sviluppo dell’intelligenza artificiale. 

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