Arrivano i robot nelle acque dell’Antartico per studiare il clima

Studiare gli effetti del cambiamento climatico grazie ai dati raccolti da alcuni robot inviati nelle acque profende dell’Oceano Antartico.

Un team di ricercatori australiani della Commonwealth Scientific and Industrial Research Organization (Csiro) è salpato sulla nave da ricerca Investigator per dispiegare 11 piattaforme Argo d’alto mare vicino alla regione antartica. Il team di robot autonomi fornirà agli scienziati dati per tutto l’anno da profondità fino a 5.000 metri, 3.000 metri più in profondità di quanto non siano mai stati i ricercatori nell’Oceano Antartico. Il capo scienziato Steve Rintoul ha riferito che i dati raccolti forniranno una panoramica della capacità dell’emisfero meridionale di assorbire calore e anidride carbonica. “Il clima del mondo è fortemente influenzato dagli oceani e il vasto Oceano Antartico gioca un ruolo importante nel modo in cui la variabilità e il cambiamento del clima si svilupperanno nei decenni futuri – ha detto Rintoul – Sappiamo già che l’Oceano Australe dà importanti contributi al cambiamento del livello del mare globale assorbendo più calore di qualsiasi altro oceano sulla Terra e influenzando la velocità con cui la calotta di ghiaccio antartico perde massa. Per comprendere questo sistema abbiamo bisogno di misurazioni complete e continue su una vasta area di oceano, cosa che è stato molto complicata in passato”. 

Le piattaforme Argo sono state fornite da istituti di ricerca negli Stati Uniti, in Francia e Giappone.”È la prima volta che questi strumenti di nuova generazione saranno schierati vicino all’Antartide. Fornendo misure per tutto l’anno attraverso l’intera profondità dell’oceano colmeranno un enorme gap di dati per la comunità diricerca sul clima”, ha detto ancora Rintoul. Il viaggio sarà utilizzato dagli scienziati del Csiro, del Bureau of Meteorology (BoM) e del National Center for Atmospheric Research americano (Ncar) anche per studiare l’interazione tra aerosol atmosferico e nuvole. “La regione dell’Oceano australe è il posto più nuvoloso sulla Terra eppure non capiamo perché queste nuvole siano diverse dalle nuvole in altre regioni. L’assenza di inquinamento in questa regione remota è una possibile spiegazione che esploreremo con queste osservazioni senza precedenti “, ha detto il capo del progetto BoM Alain Protat. 

Condividi sui social

Articoli correlati