Spazio. Aggiornato il catalogo della della missione Gaia. Ci sono quasi 2 miliardi di stelle

Tutto sulle stelle della Via Lattea: pubblicato il catalogo aggiornato della Early Data Release 3 (EDR3) della missione Gaia dell’Agenzia spaziale europea (Esa).   

Il totale delle stelle censite ammonta a 1 miliardo 811 milioni 709mila 771. Oltre alle posizioni delle stelle, per la stragrande maggioranza di esse il catalogo comprende anche misure delle distanze e dei lenti ma inesorabili movimenti celesti, nonche’ di luminosita’ e colore. Un censimento “minuzioso, il piu’ dettagliato ad oggi della Via Lattea, la galassia che rappresenta la casa cosmica per il nostro Sole e svariate altre centinaia di miliardi di stelle- spiegano Agenzia spaziale italiana (Asi) e Istituto nazionale di Astrofisica (Inaf)in un comunicato congiunto- I nuovi dati vanno a rimpiazzare il gia’ ricco catalogo rilasciato dalla stessa Gaia nel 2018, raggiungendo una precisione ancora piu’ elevata – del 30% sulle distanze e del 50% sui moti stellari – e un campionamento piu’ omogeneo del cielo, grazie a oltre un anno di osservazioni aggiuntive e a una forte riduzione degli effetti sistematici. Questa preziosa banca dati permettera’ un’analisi sempre piu’ approfondita dell’Universo a noi vicino, fornendo la materia prima per innumerevoli scoperte nell’indagine del nostro ruolo nel cosmo”.

L’obiettivo della missione Gaia “di realizzare la piu’ accurata mappa tridimensionale della nostra galassia e’ pienamente sostenuto dall’Italia- spiega Barbara Negri, responsabile Volo Umano e Strumentazione Scientifica di Asi- che partecipa molto attivamente al Data Processing and Analysis Consortium (Dpac). In particolare, l’Asi sta gestendo le attivita’ del Gaia Data Processing Center italiano presso Altec, Torino e quelle piu’ scientifiche previste presso l’ASI Space Science Data Center (Ssdc), e fornisce anche un importante supporto al team scientifico di Inaf. In questo modo potranno essere garantiti al nostro Paese gli importanti ritorni scientifici nel campo dell’Astrofisica”.

Il centro “di processamento dati a Torino e’ l’unico in Italia dei sei complessivi sul territorio europeo, interamente dedicato alla validazione astrometrica e contenente tutti i dati di missione per un totale ad oggi di oltre 1,5 petabyte, ovvero 1,5 milioni di gigabyte. L’Inaf vede coinvolte nel Dpac le sue strutture di Bologna, Catania, Firenze, Napoli, Padova, Roma, Teramo e Torino (dove risiede il management nazionale)”, spiega il comunicato. “Tra i primi risultati scientifici, ottenuti durante la validazione del catalogo, spicca l’identikit completo di oltre 330mila stelle nei dintorni del Sole, ovvero entro una distanza di 100 parsec (equivalente a quasi 330 anni-luce, circa 20 milioni di volte la distanza tra la Terra e il Sole), che ricostruisce la loro distribuzione 3D e i loro moti, classifica le loro proprieta’ e individua tra esse i sistemi di stelle doppie.

Prima di Gaia, si conosceva con precisione la distanza solo del 10% di stelle entro questo volume”, commenta Mario Lattanzi, dell’Istituto nazionale di astrofisica e responsabile nazionale, per conto di Asi e Inaf, della partecipazione nazionale alla missione Gaia. Ma i nuovi dati spaziano su tutta la galassia e oltre, rivelando i movimenti oscillatori delle stelle nelle frange piu’ esterne della Via Lattea, nonche’ la rotazione delle stelle nella Grande Nube di Magellano, una delle galassie satelliti della nostra, e il ponte di stelle che fluiscono verso di essa dalla sua vicina, la Piccola Nube di Magellano. “Oltre ai quasi 2 miliardi di stelle nel nostro angolo di Universo, il catalogo comprende anche 1.6 milioni di quasar, i cuori di galassie lontane la cui enorme luminosita’ proviene dall’attivita’ dei buchi neri supermassicci nei loro centri.

Queste osservazioni del cosmo piu’ remoto sono fondamentali per ancorare il nostro sistema locale di misure celesti- prosegue il comunicato- e con la precisione di Gaia hanno permesso di stimare l’accelerazione del Sistema solare nel suo moto intorno al centro della Via Lattea, pari a 7 millimetri al secondo nel corso di un anno, per la prima volta utilizzando dati in banda ottica”. Lanciata “nel 2013, Gaia scruta continuamente il cielo per compilare la mappa piu’ precisa mai realizzata della nostra galassia, registrando la luce di stelle fino a un milione di volte piu’ fioche di quelle visibili ad occhio nudo. Le prime due versioni del catalogo, rese pubbliche rispettivamente nel 2016 e 2018, stanno rivoluzionando la nostra visione della Via Lattea, di cui hanno permesso di sviscerare la formazione ed evoluzione per inserirla nel contesto cosmico globale, la storia di oltre 13 miliardi di anni dell’Universo.

Con una media di quattro articoli scientifici pubblicati al giorno, la missione ha un impatto significativo praticamente su tutte le branche dell’astrofisica. La Early Data Release 3 rappresenta il miglior catalogo astrometrico e fotometrico stellare di sempre. I ricercatori sono gia’ al lavoro da mesi per realizzare la versione completa del terzo catalogo (Gaia Data Release 3), il cui rilascio e’ previsto per il 2022, con una serie di dati aggiuntivi tra cui la classificazione dei sistemi binari di stelle, e un catalogo esteso di asteroidi nel Sistema solare. Il satellite continuera’ a raccogliere dati per almeno altri due anni (e indicativamente fino alla fine del 2025) e seguiranno ulteriori cataloghi man mano che i nuovi dati vengono processati e analizzati.

I nuovi dati di Gaia

 

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