Il supercomputer giapponese più veloce al mondo per combattere il COVID-19

Il supercomputer Fugaku, il più rapido al mondo in termini di velocità di elaborazione, è entrato in piena attività martedì afficnhè possa essere utilizzato per la ricerca al nuovo coronavirus. 

Il supercomputer, che prende il nome dal Monte Fuji, è diventato parzialmente operativo nell’aprile dello scorso anno per fotografare il comportamento delle goccioline che trasportano il virus e si diffondono dalla bocca e per aiutare alla realizzazione di possibili trattamenti contro il COVID-19. “Spero che Fugaku sarà apprezzato dalle persone in quanto può fare ciò che il suo predecessore K, dismesso nel 2019, non poteva fare, comprese le applicazioni di intelligenza artificiale e l’analisi dei big data”. Così precisa Hiroshi Matsumoto, presidente dell’istituto di ricerca Riken Center for Computational Science di Kobe che ha sviluppato la macchina. Fugaku può eseguire oltre 442 quadrilioni di calcoli al secondo e verrà utilizzato in campi come il clima e le applicazioni di intelligenza artificiale e sarà utilizzato in più di 100 progetti sponsorizzati dallo stato giapponese.

Il supercomputer, sviluppato in collaborazione con Fujitsu Ltd., è stato classificato per la prima volta a giugno come il più veloce al mondo per velocità di elaborazione nel progetto americano-europeo  TOP500. Il supercomputer si è anche classificato al primo posto in altre tre categorie che misurano le prestazioni nei metodi di calcolo – uso industriale, applicazioni di intelligenza artificiale e analisi dei big data – rendendolo il primo supercomputer al mondo a dominare le quattro categorie per due classifiche consecutive. 

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