Metaverso, una tecnologia dirompente che rompe con il passato

L’industria tecnologica sta affrontando il suo momento più importante che influenzerà il futuro dell’umanità

E’ questo uno dei tanti messaggi lanciati all’Augmented World Expo 2021 che si è recentemente tenuto a Santa Clara in California, in cui il metaverso è stato uno degli argomenti topici. Basta pensare al nuovo brand di Facebook, Meta, che ha investito ben 10 miliardi di dollari sulla tecnologia della realtà aumentata indossabile.
D’altra parte il termine metaverso prende il nome dal romanzo futuristico “Snow Crash”  del 1992 scritto da Neal Stephenson, anche se il finale non è proprio dei migliori.

Tuttavia, molti restano dell’idea che questa tecnologia servirà, proprio attraverso la realtà virtuale, a costruire un mondo migliore, preservando l’dentità delle persone che la useranno. E’ ancora presto per dirlo. Sta di fatto che molti sviluppatori si stanno concentrando sulla costruzione responsabile del metaverso, imparando da ciò che è accaduto nell’industria tecnologica negli ultimi dieci anni, compresa la diffusione della disinformazione, la divisione sociale e politica e la perdita della privacy.
Infatti vi è la consapevolezza che questa prossima fase dell’informatica porterà con sé grandi responsabilità su come sarà, in termini di piattaforma e prodotto e su quanti valori umani entreranno in gioco.

Basti pensare agli innovativi smartphone che hanno di fatto trasformato le nostre vite, con conseguenze anche negative in termini di tracciamento, privacy e comportamenti che le piattaforme e le applicazioni hanno incoraggiato in noi.

Insomma il metaverso potrebbe avere potenzialmente tutti i problemi che abbiamo ora con i social media. Ma, poiché si combinerà con il mondo reale, gli sviluppatori avranno una responsabilità ancora maggiore nel proteggere gli utenti da questi aspetti negativi.
Pensiamo a un dispositivo indossabile tutto il giorno che potrebbe monitorare in tempo reale perfino le nostre sensazioni più profonde, attraverso i cambiamenti delle pupille, la frequenza cardiaca, associandola ad azioni precise. Sarebbe una vera e propria mappatura comportamentale di noi stessi, ancora più precisa e affidabile.

Insomma, indubbio che la tecnologia attuale può fare tutto ciò. Ora bisogna solo capire cosa sarà veramente utile per trasformare una tecnologia dirompente come il metaverso in uno strumento davvero utile a disposizione di tutta la collettività.

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