La fiducia nella scienza è cresciuta. Cosa aspettarsi dal 2022

Sono trascorsi appena due anni da quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha annunciato ufficialmente lo stato pandemico da Covid-19. Una malattia che abbiamo avuto modo di conoscere nelle sue drammatiche sfaccettature e che ha coinvolto l’intera umanità, nessuno escluso.

Tuttavia, va ricordato che da questo periodo negativo la scienza e la ricerca hanno avuto un ruolo fondamentale, tant’è che anche la percezione nell’opinione pubblica è cambiata. Il recente rapporto – Wellcome Global Monitor 2020 sul Covid-19, pubblicato lo scorso novembre, rappresenta uno degli studi più autorevoli su come la pandemia abbia influenzato la vita delle persone in tutto il mondo, cambiando anche la percezione individuale sulla scienza, sui sistemi sanitari e anche sui governi. Non a caso, il rapporto rivela che la fiducia delle persone nei confronti degli scienziati, dei ricercatori e delle realtà sanitarie, specie quelle pubbliche, è notevolmente aumentata.

Il 2022, grazie anche alle ultime scoperte, dovrà per forza di cose dare una risposta immunitaria a livello mondiale, proprio come da obiettivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). D’altra parte i dati a nostra disposizione sono cresciuti a dismisura negli ultimi mesi. Dati che integrati alle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, potranno essere elaborati in minor tempo, aiutando la ricerca a trovare risposte più rapidamente in un’ottica di aiuto anche verso i paesi più deficitari. Quest’anno, tra l’altro, il primo vaccino contro la malaria, in fase di sviluppo da oltre trent’anni, sarà somministrato per la prima volta in tutta l’Africa subsahariana.

Il 2022 sarà probabilmente anche l’anno delle scelte etiche per quanto concerne l’ambiente. Decisioni che non possono più essere rimandate visto che alla COP26 i leader mondiali si sono impegnati per ridurre le emissioni di gas serra. Il Global Methane Pledge, l’accordo firmato da oltre cento paesi mira a ridurre le emissioni di metano del 30% entro il 2030.
Per questo motivo il primo ottobre è previsto il lancio di MethaneSAT, ovvero la missione spaziale americana-neozelandese che orbiterà attorno alla Terra misurando le emissioni di metano e condividendo i dati liberamente, consentendo a chiunque di identificare gli alti inquinanti in tutta la superficie terrestre.

Per la prima volta saranno inoltre rese pubbliche nuove tecnologie per ridurre ulteriormente le emissioni.Anche il settore agricolo è responsabile delle emissioni di gas serra, motivo per cui assisteremo nel 2022 ad un ulteriore sviluppo della carne coltivata in laboratorio che potrebbe ridurre drasticamente l’impatto delle nostre abitudini alimentari sull’ecosistema.

Altro argomento topico è il trasporto aereo proprio per le emissioni dannose che comporta. Nel 2022 inizieranno le prime prove di aeroplani per il trasporto di passeggeri alimentati da idrogeno.

Nel 2022 sarà avviata la prima fase della missione spaziale Artemis della NASA, dove assisteremo a nuove esplorazioni oltre al nostro sistema solare.Il James Webb Space Telescope, lanciato lo scorso 30 ottobre dalla Guiana francese in Africa, si stabilirà nella sua orbita attorno al sole e inizierà a mandare i suoi dati a metà del 2022. 

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