Spazio. Ricercatori dell’Università di Bari allo stadio dei raggi cosmici

La fonte: l’analisi dei dati registrati dal rilevatore Dampe lanciato in orbita nel dicembre 2015

Un team di ricercatori dell’Università di Bari ha partecipato allo studio e all’analisi dei dati registrati dal rilevatore Dampe lanciato in orbita nel dicembre 2015 per studiare i raggi cosmici e cercare la materia oscura nello spazio. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Science Bulletin”.

Si tratta di una nuova e accurata misura del flusso di alcuni nuclei atomici presenti nella radiazione cosmica ad alte energie. Dampe è costituito da un sistema di identificazione delle particelle, un apparato di tracciamento per la ricostruzione della loro direzione di arrivo e un calorimetro per la misura della loro energia.

Il rilevatore ha identificato, con grande accuratezza, fenomeni dovuti all’arrivo di nuclei cosmici di boro, carbonio e ossigeno, relativamente rari nel flusso di raggi cosmici ma portatori di importanti informazioni sui loro meccanismi di produzione e propagazione nella nostra galassia.

“La misura dell’abbondanza dei nuclei di boro rispetto al carbonio e all’ossigeno alle alte energie evidenzia effetti che si ritiene avvengano durante la propagazione dei raggi cosmici nella nostra galassia e dovuti alle interazioni col mezzo interstellare – spiega il Fabio Gargano, fisico di Bari – costituisce un significativo passo avanti nella comprensione dei meccanismi alla base della produzione di questa radiazione in sorgenti astrofisiche, attualmente studiate usando anche altri messaggeri come fotoni e neutrini”.

“I risultati, ottenuti su una ampia estensione in energia e con una grande precisione – spiega Piergiorgio Fusco del dipartimento di Fisica – sono dovuti alle eccellenti caratteristiche del rivelatore e alla accuratezza dell’analisi dei dati. Siamo ora impegnati nello sviluppo di un nuovo rivelatore spaziale, Herd (High Energy Radiation Detector facility), che avrà una massa di ben 3,5 tonnellate, collaborando non solo con i colleghi di Dampe ma anche con quelli delle Sezioni Infn e delle Università di Firenze, Pavia, Roma2, Napoli e Trieste”.

Condividi sui social

Articoli correlati