Il Coaching e lo Sport

Lo sport è l’ambiente ideale in cui posizionare una attività di sviluppo delle capacità attraverso la metodologia del Coaching, infatti il miglioramento richiesto per aver performance migliori, vede nello sport e il Coaching un connubio ideale. Il Coaching è la metodologia che punta alla crescita delle risorse interne delle persone per metterle a disposizione del raggiungimento dei propri obiettivi.

E’ chiaro che si dedica allo sport in modo agonistico ha già delle capacità fisiche e tecniche di base, potenziarle è la sfida dell’allenatore che usa anche gli strumenti del Coaching. 

Altra sfida dell’allenatore Coach è preparare gli atleti alle gare, che ormai non si possono definire, a nessun livello, facili. Sostenere la sfida, reggere lo stress determinato dalla richiesta di performance elevate, il confronto con gli altri, saper gestire un eventuale insuccesso altre aree su cui può dare sostegno un Coach agli atleti. 

Cosa può fare un allenatore, con approccio da coach, per portare un atleta o una squadra a fare la differenza? Il sostegno ad una preparazione non solo fisica ma anche mentale è la vera carta vincente. 

Gestire le emozioni, reagire allo stress, saper dare il meglio durante la competizione e l’allenamento, saper utilizzare e dosare al meglio le risorse fisiche, recuperare dallo sforzo dopo una competizione in modo veloce sono aree di intervento che un allenatore deve prevedere. 

Per un allenatore, avere competenze da Coach, significa crescere in empatia e comunicazione efficace innanzitutto, poi una crescita nella leadership personale in tutte le direzioni. Da qui a sviluppare carisma sarà una naturale evoluzione, sviluppata con un allenamento anche per chi non lo ha naturalmente. 

Negli sport di squadra la trasformazione consisterà nel portare, nel più breve tempo possibile, un gruppo di persone ad esser integrati in un team vincente, dove si percepisca immediatamente che è importante il contributo personale solo se in relazione con quello degli altri. In una squadra o si vince insieme o no vince nessuno. Altro obiettivo è sviluppare i punti di forza dell’uno anche in relazione al punto di debolezza di un altro della squadra, a supporto e non in sostituzione, in modo che, come ben dice Velasco in un suo famoso intervento sulla pallavolo, di fronte ad una palla alzata male da un alzatore ci sia uno schiacciatore pronto a risolverla e non a parlarne male. 

Sviluppare al massimo il mix fra capacità fisiche e tecniche e le risorse mentali di un atleta è la leva giusta per ottenere i migliori risultati attesi. La consapevolezza dei propri punti di debolezza e la pianificazione di azioni rivolte a colmare i gap la vera crescita interiore e lo sviluppo della serenità di un atleta che lo portino al suo massimo possibile. 

“La prima vittoria che propongo ai miei giocatori, e che mi pongo io stesso, è battere un nemico terribile, anche perché si nasconde e non lo vogliamo mai affrontare. E questo avversario sono i nostri limiti, i nostri difetti, le cose che non ci vengono bene, che non ci piacciono. Questa è la prima vittoria, se non si vince questa gara non c’è miglioramento, non c’è qualità”. (Julio Velasco)

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