Sport & Coaching per i giovani: la metafora della Vita per affrontare le avversità

Siamo sicuri che stiamo preparando i nostri figli ad affrontare le avversità in modo efficace?

Alcuni sport, come ad esempio il pugilato o le arti marziali (muay thai, judo, karate, ecc..) portati avanti in sinergia da un mental coach e l’allenatore sportivo, possono essere strumenti utili di apprendimento per i giovani, al fine di prepararli al loro match più importante, la Vita stessa.

Nel film “L’oro di Scampia” (regia di Marco Pontecorvo – 2013), tratto dalla storia vera di Gianni e Pino Maddaloni, che nel 2000 portarono l’Italia sul gradino più alto del podio alle Olimpiadi di Sydney, vincendo l’oro nel Judo, affronta il tema del recupero di ragazzi di strada del quartiere Scampia di Napoli. Ragazzi destinati allo spaccio di droga o alla vita da sicario, per l’alto tasso di disoccupazione. Attraverso la creazione di una palestra, dove i ragazzi vengono avvicinati al Judo, viene passato il messaggio di vincere e dominare la paura. L’oro di Scampia è: la voglia di cambiare anche contro una situazione di degrado e il sistema imposto dalla criminalità.

Altro esempio è il Muay Thai, dice Simone Carbonardi, istruttore di Muay Thai, Yoga e Mental Coach: “ Nel Muay Thai passiamo ai giovanissimi e meno giovani, oltre alle tecniche di combattimento portate avanti con lealtà, il messaggio di rispondere al colpo con il sorriso!”

Anche il Pugilato si presta bene al consolidamento di alcuni valori e capacità che possono tornare utili nei momenti in cui si presenta un evento inatteso meno positivo. 

Dentro un ring o fuori, non c’è niente di male a cadere. È sbagliato rimanere a terra. (Muhammad Ali)

Attraverso la preparazione atletica e quella mentale, i giovani atleti, se indirizzati nel modo giusto, possono accrescere abilità relative al concetto di resilienza

Cos’è la resilienza? Un concetto ripreso dalla scienza dei materiali secondo cui la proprietà, che alcuni materiali hanno, di conservare la propria struttura o di riacquistare la forma originaria dopo essere stati sottoposti a schiacciamento o deformazione. In ecologia la capacità di un qualsiasi ecosistema di ripristinare l’omeostasi, ossia la condizione dinamica che spinge l’ecosistema all’equilibrio.

In psicologia è la capacità delle persone di far fronte agli eventi stressanti o traumatici e di riorganizzare in maniera positiva la propria vita dinanzi alle difficoltà. 

Nel Coaching sviluppare la resilienza significa crescere nelle capacità utili a fronteggiare efficacemente un cambiamento inatteso, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e a raggiungere nuove mete importanti.

Le capacità che si sviluppano nel Pugilato rappresentano bene l’idea, infatti con la preparazione atletica e mentale dei giovani si aiuta nel sostenerli a dare e prendere colpi, schivarli e reagire velocemente.

Sul ring si impara, come in un percorso di coaching orientato a uscire da un momento di difficoltà, a sviluppare concetti semplici ma efficaci nella Vita di tutti giorni, piena di imprevisti e avversità.

  • Cadere e rialzarsi
  • Evitare il colpo
  • Prenderlo e poi ricominciare
  • Conoscere sé stessi, i propri limiti per e le proprie abilità  
  • Arrivare alla fine del Match 
  • Vinci o perdi intanto sei sul ring e lotti per la tua Passione
  • Combatti lealmente

Allenare i giovani alla Vita è il modo migliore per sperare in un futuro migliore, che riguarda anche noi.

Anche negli sport di squadra ci sarà una trasformazione mentale che consisterà nel portare, nel più breve tempo possibile, un gruppo di persone ad esser integrati in un team vincente, dove si percepisca immediatamente che è importante il contributo personale solo se in relazione con quello degli altri. In una squadra o si vince insieme o no vince nessuno. Altro obiettivo è sviluppare i punti di forza dell’uno anche in relazione al punto di debolezza di un altro della squadra, a supporto e non in sostituzione, in modo che, come ben dice Velasco in un suo famoso intervento sulla pallavolo, di fronte ad una palla alzata male da un alzatore ci sia uno schiacciatore pronto a risolverla e non a parlarne male.  

Inoltre, gestire le emozioni, reagire allo stress, saper dare il meglio durante la competizione e l’allenamento, saper utilizzare e dosare al meglio le risorse fisiche, recuperare dallo sforzo dopo una competizione in modo veloce sono aree di intervento che il lavoro del mental coach e allenatore possono fare in collaborazione, rendendo così efficace il lavoro complementare sul corpo e sulla mente.  

Le migliori risposte alle crisi di ogni genere sono date da persone con buone capacità di adattabilità e ripresa, di forza interiore, di visione d’insieme e di compassione. (Sir John Whitmore)

Condividi sui social

Articoli correlati