La ‘Buona scuola’ è diventata legge

ROMA – Dopo mesi di dibattiti e polemiche la riforma della scuola è stata definitivamente approvata dalla Camera con 277 voti a favore e 173 contro. Quattro  sono gli astenuti. Sono invece 39, tra i quali Bersani e Cuperlo, i deputati Pd che non hanno partecipato al voto.

Tra questi, secondo Alfredo D’Attorre, sono “24” gli esponenti della minoranza Pd. Roberto Speranza risulta in missione ma fa sapere di non aver partecipato per scelta. 5 i contrari nel Pd, tra i quali lo stesso D’Attorre. Infine sono 4  i deputati azzurri ‘vicini’ al senatore Denis Verdini che hanno votato sì in dissenso dal resto del gruppo FI (Luca D’Alessandro, Monica Faenzi, Giovanni Mottola e Massimo Parisi). Tante le proteste in Aula tra cui la Lega. I deputati del Carroccio hanno esposto cartelli con la scritta “giù le mani dai bambini”. La seduta è stata sospesa e il capogruppo Massimiliano Fedriga è stato espulso dall’Aula. I deputati di M5s in segno di protesta  hanno iniziato a leggere tutti assieme gli articoli della costituzione italiana relativi all’istruzione.

Soddisfatto il Governo, il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha immediatamente commentato “Questo non è un atto finale” ma “l’atto iniziale di un nuovo protagonismo della scuola”. Mentre il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha dichiarato:  “Abbiamo mantenuto un altro impegno. Avevamo detto ‘no gender’ nelle scuole ed abbiamo ottenuto una circolare del ministro Giannini che chiarisce in modo incontrovertibile che ci vuole il consenso informato dei genitori perché qualcosa di extra curriculare entri nelle classi”.

Ma ecco cosa prevede la legge

Autonomia scolastica. Le scuole a partire da settembre avranno un organico potenziato. Le scuole potranno indicare allo Stato il fabbisogno di docenti e strumenti per attuare il loro progetto educativo attraverso i Piani dell’offerta formativa (POF) che diventano triennali per dare più continuità al progetto didattico. Viene raddoppiato il Fondo di funzionamento delle scuole che passa dai 111 milioni attuali ad oltre 200, con uno stanziamento di 126 milioni in più all’anno. 

Piano assunzioni. Il provvedimento dà il via libera ad un piano straordinario di assunzioni per l’anno scolastico 2015/2016 per coprire le cattedre vacanti. Per il piano assunzioni si scorreranno le graduatorie a esaurimento e quelle di merito ovvero vincitori e idonei concorso 2012. I prof occuperanno posti vacanti e disponibili in organico di diritto (circa 48 mila, entro settembre) e posti di potenziamento (oltre 50 mila, da settembre). Secondo il Ministero, ogni istituto avrà a disposizione una media di 7 docenti in più. Le prossime assunzioni avverranno per concorso: il primo bando è previsto entro il prossimo 1 dicembre e saranno valorizzati titoli e servizio.

Il dirigente scolastico. I dirigenti scolastici avranno più poter. A partire dal 2016, avranno la possibilità di mettere in campo la loro squadra individuando i docenti che secondo loro sono in possesso del curriculum più adatto a realizzare il progetto formativo del loro istituto. L’individuazione dei docenti da parte dei presidi avverrà all’interno di ambiti territoriali predisposti dagli Uffici Scolastici Regionali. È lo Stato, e non il dirigente scolastico, ad assumere. Solo dopo l’assunzione, gli insegnanti vengono chiamati dalle scuole sulla base dell’offerta che vogliono garantire agli studenti. L’operato dei capi di istituto sarà sottoposto a valutazione. Il risultato influirà sulla loro retribuzione aggiuntiva. 

L’offerta formativa. Con la Buona Scuola ci sarà il potenziamento delle competenze linguistiche: l’Italiano per gli studenti stranieri e l’Inglese per tutti (anche con materie generaliste insegnate in lingua). Vengono potenziate poi: Arte, Musica, Diritto, Economia, Discipline motorie. Alle superiori, il curriculum diventa flessibile: le scuole attiveranno materie opzionali in risposta alle esigenze dei loro ragazzi. 

Scuola-lavoro. Almeno 400 ore nell’ultimo triennio dei tecnici e dei professionali e 200 in quello dei licei. L’alternanza scuola-lavoro esce dall’occasionalità e diventa strutturale grazie ad uno stanziamento di 100 milioni all’anno. Si farà in azienda, ma anche in enti pubblici, musei e si potrà fare anche d’estate e all’estero. Sarà predisposta una Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza. 

Carta elettronica ad hoc per formazione dei docenti. Si tratta di un voucher di 500 euro all’anno da utilizzare per l’aggiornamento professionale attraverso l’acquisto di libri, testi, strumenti digitali, iscrizione a corsi, ingressi a mostre ed eventi culturali. La formazione in servizio diventa obbligatoria e coerente con il Piano triennale dell’offerta formativa della scuola e con le priorità indicate dal Ministero. Viene finanziata per la prima volta con uno stanziamento strutturale: 40 milioni di euro all’anno.

Premi ai docenti meritevoli. Viene istituito, a partire dal 2016 un fondo da 200 milioni all’anno per la valorizzazione del merito del personale docente. La distribuzione alle scuole terrà conto dei territori con maggiori criticità educative. Ogni anno il dirigente scolastico assegnerà i fondi ai docenti tenendo conto dei criteri stabiliti, in base a linee guida nazionali, da un apposito nucleo di valutazione composto da: dirigente (presiede), tre docenti, due genitori (dall’infanzia alle medie) oppure un genitore e uno studente (alle superiori), un componente esterno individuato dall’Ufficio scolastico regionale. 

School bonus e detrazione rette per chi va alla paritaria. Chi farà donazioni a favore delle scuole per la costruzione di nuovi edifici, per la manutenzione, per la promozione di progetti dedicati all’occupabilità degli studenti, avrà un beneficio fiscale (credito di imposta al 65%) in sede di dichiarazione dei redditi. È previsto un limite massimo di 100mila euro per le donazioni. Scatta la detraibilità delle spese sostenute dalle famiglie i cui figli frequentano una scuola paritaria.

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