Università. Flash mob in tutta Itala per innalzare soglie borse di studio

ROMA – Questa mattina l’Unione degli Universitari è stata protagonista di un blitz davanti alle sedi delle Regioni e degli enti per il diritto allo studio, per richiedere l’innalzamento delle soglie regionali di ISEE ed ISPE per accedere alle borse di studio, dopo che il Ministero ha stabilito le nuove soglie massime nazionali.

Dichiara Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari: “Tramite le nostre continue battaglie, condotte anche all’interno del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, abbiamo ottenuto che il Ministero innalzasse le soglie ISEE ed ISPE, ora stabilite, rispettivamente, a 23.000 e 50.000 euro. Si è trattato sicuramente di un risultato positivo, ma ora la palla passa in mano alle Regioni, alle quali chiediamo di innalzare le soglie fino ai massimali indicati dal Ministero”.

Conclude Dionisio: “Nonostante avessimo lanciato l’allarme sulla riduzione di idonei fin dall’introduzione del nuovo ISEE, solo pochissime regioni  hanno innalzato le soglie relative all’anno accademico in corso almeno fino ai massimi ministeriali consentiti, che comunque non tenevano conto degli effetti del nuovo indicatore. E le conseguenze catastrofiche che sono derivate da queste scelte miopi sono ora sotto i nostri occhi: su base nazionale, quest’anno oltre il 20% degli studenti ha perso la possibilità di accedere alle borse di studio, con picchi di oltre il 30% in alcune città come Palermo (33%), Verona (33%), Urbino (35%), e Messina (52%).

Ora che gli effetti del nuovo ISEE sono evidenti, il mancato innalzamento delle soglie da parte delle Regioni rappresenterebbe una conclamata scelta politica di tagliare fuori gli studenti dal diritto allo studio. Quello che ripetiamo ininterrottamente e che ribadiamo anche in questa occasione, invece, è che è tempo di garantire un diritto allo studio maggiormente inclusivo, e in questo senso l’innalzamento effettivo delle soglie regionali è un atto imprescindibile. Garantire davvero equità nel nostro sistema universitario è necessario, ma sarà possibile solo se da parte di tutti gli attori coinvolti, Regioni in primis, ci sarà la volontà politica di farlo”.

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