La palla è rotonda … Barça in…. barca. E domenica c’è il derby milanese

ROMA – “La palla è rotonda…” è un vecchio detto che, calcisticamente, sta a significare che, sul campo tutto è possibile, anche l’imprevisto e l’imprevedibile.  Il Milan ce ne ha dato una favolosa dimostrazione battendo per 2-0 il Barcellona, sovvertendo, così ogni previsione, perché la palla, appunto,  essendo rotonda , rotola sul terreno ed anche in rete, se indirizzata  non dal “nome” bensì dal piede giusto e al momento giusto….

In Champions, italiane a gonfie vele
Dopo la Juve, che la scorsa settimana aveva sfondato alla grande in terra  di Scozia affossando  il Celtic (3-0), squadra di media levatura, ecco che  il Milan, giocando la partita ideale, non concede nulla al Barcellona, miglior squadra al mondo,  rimandandolo a casa con due reti da rimontare nel ritorno del 13 marzo ma con la precisazione che, ai catalani, per qualificarsi, di reti,  ne servono tre.     

Barcellona, quasi una formalità…
Il Barcellona era calato a Milano, con un’atmosfera da “veni, vidi, vici”, quasi una formalità da sbrigare, lasciando in sospeso solo il “quantum” del risultato finale e, in campo, ha continuato a recitare, in piena aderenza all’ambiente meneghino,   il detto berlusconiano “ghe pensi mi”, pavoneggiandosi  in un ossessivo possesso palla fine a se stesso e, per la verità,  neppure spettacolare  come tutti lo ricordavamo,   ma stantio, monotono, da perdi tempo e basta, privo com’era di qualsiasi invenzione, tocco geniale o triangolazione rapida.

 Messi, chi era costui ?
 Dov’era finito il “pibe” dal tocco fatato, dal sinistro propinatogli direttamente da Dio, dalla quintessenza calcistica che fino all’altro ieri aveva provocato solo milioni di  “oh !”, dinnanzi alle sue innumerevoli delizie ?  Dov’era, ieri sera,  il piccolo grande Messi ?    Per la verità ne abbiamo visto uno simile che di grande non aveva nulla e  corricchiava per lo spelacchiato prato di S. Siro,  addotto, poi, come uno dei motivi della sconfitta, da parte degli spagnoli:  brutto segno !                   I grandi sono tenuti a riconoscere i meriti degli avversari, senza cercare scusanti.  Invidiosi.

Berlusconi dov’era costui ?
Tutti attendevano l’arrivo di Berlusconi a S. Siro,  ma,  il presidente ieri sera non si è presentato ad un appuntamento così importante. Era impegnato a Roma con gli sgoccioli della campagna elettorale, è stato riferito dal suo entourage.
Non è che anche lui fosse talmente convinto che il Milan avrebbe rimediato una figuraccia  al punto tale da ritenere di non presenziare per non dover poi giustificare la debacle ? Chissà quanti voti in meno avrebbe comportato una sonora sconfitta nella prossima tornata elettorale…
Invece è andata come meglio non si poteva sperare e, ora,  le previsioni di voto sicuramente saranno in crescita, anche perché, in mattinata ha dichiarato, come se nulla fosse,  che lui “per assurdo non baratterebbe la vittoria elettorale del centrodestra con la vittoria del Milan in Champions perché vuole ottenerle  entrambe”.  Incontentabile.

Barca in …barca !
Ma, a parte Messi, era il Barcellona che ieri sera non s’è visto, essendosi limitato ad una pessima recita, subendo la tattica milanista, non ad uomo (come aveva sbandierato Berlusconi) ma a piena zona bene irretita, nella quale non esisteva zolla non assegnata ad un rossonero e,  così,  le magie blaugrana non si sono compiute; caso mai si sono viste quelle rossonere, in particolare nell’azione del secondo gol con tre autentiche raffinatezze di Niang, la prima, di El Shaarawy., la seconda (la più spettacolare, da cineteca) e di Muntari quella conclusiva, che ha lasciato tutti sbalorditi.
Dimenticato e sepolto Ibrahimovic.

Un po’ di umiltà non guasterebbe ma….
Nonostante questa inattesa  scoppola, i catalani, nelle dichiarazioni post partita, hanno sfoderato una supponenza non da loro: tutti si sono detti certi che rimonteranno lo svantaggio, che al Camp Nou il Milan non avrà scampo.  Certo, una  sola  (ma pessima) partita, non annulla la grandiosità  di questa squadra che, anche in passato,  non ha avuto difficoltà a segnare quaterne e cinquine di gol come se nulla fosse ma converrebbe essere più prudenti e non continuare a dare per scontato quello che la palla, (che sarà rotonda anche a Barcellona..),  ha dimostrato che  può essere smentito sul campo.
Per fortuna che la stampa spagnola ha ristabilito un po’ di obiettività, seppure fra il campo di patate e l’arbitraggio, con espressioni significative quali:   “disastro”,  “che botta !”  “senza scuse” “peggior Barça” “alle corde” “ingenui” “ci vuole l’impresa”.

Aria di  Champions anche in campionato ?
In attesa del ritorno del 12 marzo, il Milan, ovviamente sale agli onori della cronaca di questi ottavi di Champions, rivalutando decisamente il calcio nostrano in  ambito europeo con il “made giovani” e senza Balotelli…. Allora,  forse, aveva ragione Antonio Conte a dichiarare di temere l’undici rossonero.
Ora bisognerà verificare quale influenza potrà avere questo successo stellare sul nostro campionato terrestre, nel quale, però, gli uomini di Allegri sono subito chiamati ad una dura conferma, il derby milanese,  che, si sa, è un incontro che fa storia a sé per tanti motivi campanilistici, tecnici, di classifica.  L’inattesa sconfitta  della Lazio, nell’esito e nel punteggio,   nel posticipo di lunedì scorso a Siena, ha permesso al Milan di rimanere al terzo posto, quello, minimo,  al quale la società
aspira quale risultato finale e, domenica a sera, dovrà difenderlo proprio dall’Inter che, in caso di sconfitta, sarebbe distaccata e, soprattutto,  piomberebbe in una crisi dagli esiti incerti, nonostante la qualificazione in Europa League ai danni del Cluj.    Questo derby, dunque, sarà tutto da vedere da una parte e dall’altra: per il Milan,  se ha bene  assorbito gli entusiasmi europei senza risentirne nei muscoli e nella mente, per l’Inter se riuscirà a trovare quell’orgoglio decisivo per uno scatto che sarebbe doppiamente importante, vista l’attuale  caratura dell’avversario.  

Juve, appello di Conte ai tifosi
Per la Juventus, l’impegno sarà decisamente più agevole, incontrando, in casa propria, il redivivo Siena che, con la batosta inflitta alla Lazio ha lasciato finalmente il fanalino di coda  (al Palermo);  Conte ha già chiamato a raccolta tutta la tifoseria per incitare la squadra quasi come se si trattasse di una gara decisiva, talmente è grande il desiderio di riscatto dopo la battuta d’arresto di  Roma.

Napoli: fuori dall’Europa, anche dallo scudetto ?
Il Napoli, suo diretto inseguitore, dopo aver perso l’autobus domenica scorsa con la Samp, è chiamato a rifarsi,  posticipando a lunedì, sul campo dell’Udinese, essendogli rimasto, come traguardo stagionale, solo il campionato, visto che, dopo l’eliminazione in coppa Italia dal Bologna in dicembre,  ora è sorprendentemente uscito anche dall’Europa League per mano del Victoria Plzen con un globale 5-0 che nessuno mai avrebbe immaginato. Per la stagione dei partenopei,   quest’ultimo tracollo potrebbe avere influenze negative anche in campionato, ecco perché ci si aspetta la giusta, dovuta e doverosa reazione da parte della compagine di Mazzarri. Udine, dunque, sarà una importantissima tappa.  

Fiorentina e Catania sulla via Emilia
La Fiorentina a Bologna  e  il Catania a Parma si giocheranno in Emilia le loro chances per rimanere nella zona alta.  I viola saranno chiamati a confermare la rinnovata vena espressa contro l’Inter mentre quelli di Maran,  che ancora si stropicciano gli occhi nel ritrovarsi così in alto,  dovranno fornire l’ennesima prova di meritare questa inattesa  e felice posizione di classifica.

Roma, difficile trasferta
La Roma, risvegliatasi dal sogno/realtà della gran bella partita con la Juve,  è un’altra compagine dalla quale  ci si attende una conferma probante, anche perché  la posizione di Andreazzoli è direttamente legata ai risultati che verranno perché  la proprietà punta sempre a posizioni da Champions, a maggior ragione ora che si sono  affacciati  gli sceicchi arabi manifestando interesse a rilevare una quota della società. Si attende di conoscere il parere di Unicredit in merito a questo nuovo, ulteriore,  socio proveniente dall’estero.

Zona B (Lazio compresa…)
Nel terzetto finale, solo il Siena sorride perché, col cambio dell’allenatore e qualche arrivo invernale, ha mutato volto e i risultati si stanno vedendo (7 punti nelle ultime tre partite). Il Pescara giocherà lunedì a Roma con la Lazio e  per Bergodi  e c. sarà alquanto dura perché i biancazzurri  laziali, dopo la  meritata qualificazione in Europa League, necessitano  di tornare alla vittoria anche  in campionato, avendo conseguito nelle ultime cinque partite tre sconfitte e due pareggi, facendo registrare una pericolosa involuzione, analogamente ai biancazzurri abruzzesi che hanno perso quattro volte pareggiandone una:  in pratica due avversarie con una recente media punti  da…. retrocessione e questo la dice lunga sull’importanza di quest’incontro per  entrambe, anche se con diverse finalità.   Il Palermo, invece, avrà a disposizione una partita spareggio,  in casa propria, col Genoa e il risultato, se vuole continuare a sperare in una rimonta, può essere uno soltanto: la vittoria, solo quella e nient’altro.

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