Partite facili per le prime (sulla carta….)

ROMA – Dopo i due non proprio brillanti pareggi della nazionale, il campionato riprende  con il solito week end prolungato da sabato a lunedì sera, in attesa degli impegni di coppe che incombono  la settimana prossima per cinque squadre. 

Il calendario della tredicesima giornata  per le prime tre della classifica si presenterebbe abbastanza abbordabile, però, di tanto in tanto le sorprese non mancano (il Sassuolo che blocca la Roma in casa, docet) ed allora è preferibile non dare nulla di scontato.

 

Roma, riprendere il cammino.   

Dopo due pareggi consecutivi, con il Cagliari all’Olimpico, ecco l’occasione per tornare alla vittoria e, soprattutto, per dimostrare che, nonostante il vantaggio si sia ridotto al lumicino, la Roma c’è sempre; continuerà, purtroppo,  a non esserci ancora  Totti mentre rientrerà Gervinho e questa è una possibilità in più. Un vantaggio per la Roma sarà costituito dal fatto che posticiperà a lunedì, con i risultati delle avversarie già noti e, in più,  con la Juve e il Napoli già interessati alle partite infrasettimanali di Champions. .  

 

Juventus, quali conseguenze dalla sosta ?                                                                                                       

Avevamo lasciato la Juve riveniente da quattro vittorie consecutive  (fra cui la disfatta del Napoli) dopo la batosta di Firenze, ed ora la ritroviamo in Toscana contro il Livorno, pronta a continuare a far sentire il fiato grosso alla Roma e, perché no, ad approfittare di ulteriori rallentamenti per ritornare in vetta, cosa possibile almeno fino a lunedì, vincendo e aspettando l’esito della partita dell’Olimpico. Ma la Juve giovedì avrà l’impegno casalingo con il Copenaghen, un appuntamento da vincere assolutamente per non uscire subito dalla competizione europea.  

 

Napoli,  necessità di riscatto.  

Il Napoli ha avuto tempo e modo per leccarsi le ferite dopo il sonoro 3-0 di Torino, e, analogamente alla capolista,  al s. Paolo contro il Parma  nell’anticipo di sabato sera, sarà atteso ad una prova che cancelli eventuali dubbi e che consenta di non perdere ulteriore terreno perché  l’Inter ormai  è ad un tiro di schioppo. La squadra azzurra  avrà in panchina  Reveillere, una vecchia conoscenza di Benitez, primo rinforzo per una difesa che ha mostrato spesso di sbandare.  Mercoledì, poi, a Dortmund ci sarà un quasi spareggio di Champions con il Borussia. 

 

Inter, zitta zitta….  

Alla chetichella,  l’Inter è solitaria quarta ed ora mira e punta alla Juve; dopo aver subito una sola sconfitta e proveniente da due sonore vittorie, in casa e fuori (cinque gol fatti e nessuno subito)  va a Bologna, dove troverà un avversario bisognoso più che mai di punti: una verifica per i nerazzurri se la forma, ante sosta, è la stessa e se sarà possibile aspirare ad ulteriori salite all’insù. 

 

La Fiorentina ad Udine. 

Ai viola tocca,  forse,  la partita più impegnativa,  anche considerando che l’Udinese di quest’anno non è ancora al massimo e ha vivacchiato, con ben sette sconfitte più verso la bassa classifica che a ridosso delle prime.  Sulla carta, certi nomi fanno capire che difficilmente non ci saranno gol e il risultato dipenderà molto da un vecchio marpione come Di Natale da una parte  oppure da  un ritrovato cannoniere Rossi dall’altra, reduce da una buona prova in Nazionale. 

 

Il derby dell’Arena.  

Sabato  si ritrovano a fronteggiarsi, dopo alcuni anni,  Verona e Chievo in un derby che vede  le due compagini cittadine agli antipodi e con ben sedici punti di differenza: l’undici di Mandorlini in zona coppe mentre quello di Corini, rientrato sulla sua vecchia panchina dopo un breve esilio, a fare da mesto fanalino di coda. Il pronostico appare scontato ma dal  Chievo ci si aspetta il  giusto segnale per continuare a sperare in una risalita. 

 

Milan-Genoa, a classifiche invertite… 

Il Milan non vince da un mese,  le ultime quattro, due pareggi e due sconfitte ma, soprattutto,  la solita mancanza di gioco e una scarsa affidabilità da parte di diversi elementi. Kakà appare una voce nel deserto mentre si aspetta sempre l’esplosione di Balotelli, messosi, finora, in luce solo per le polemiche e non per i gol.  Per i rossoneri non sarà una partita facile perché il Genoa, con l’avvento di Gasperini,  ha ingranato la quarta (tre vittorie consecutive). Nella squadra di Allegri i titolari assenti sono ormai ridotti a due (De Sciglio e il Faraone) per cui la giustificazione  dell’epidemia sanitaria non tiene più. E’ ora di vincere e di convincere. Mercoledì, poi, c’è da andare in Scozia per affrontare il Celtic in una partita molto importante per le sorti europee. 

 

Lazio, basta passi falsi. 

A Genova, contro la Sampdoria, terz’ultima, in pieno affanno e reduce da tre sconfitte una dietro l’altra, per la Lazio, non sarà così semplice fare punti anche perché sulla panchina blucerchiata ci sarà all’esordio  Mihajlovic, per giunta un ex laziale.  Ancora assente Klose,  Petkovic continuerà a  puntare  sul giovanissimo duo Keità-Perea, lasciando Floccari in panchina per utilizzarlo in Europa League giovedì  a  Varsavia contro il Legia. 

 

Delle altre partite… 

Spicca un  Torino-Catania, nella quale i padroni di casa punteranno decisamente  a vincere per allontanarsi dalla zona calda,   nei pressi della quale hanno continuato a rimanere mentre  per il Catania un exploit significherebbe, oltre che agguantare lo stesso Torino, fare un passo avanti in classifica ma, soprattutto, ritrovare la convinzione nelle proprie possibilità che finora è mancata. 

Sassuolo-Atalanta dovrà chiarire se la squadra di casa è in concreta ripresa o meno e se l’Atalanta è in grado fare punti anche in trasferta; sarà interessante vedere come si concluderà la sfida fra due goleador:  il vecchio Denis e il giovane Berardi e forse proprio da loro potrebbe dipendere l’esito dell’incontro.  

     

 

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