La Juve pareggia e la Roma pure. Risorge il Napoli

L’avvenimento della 23^ giornata….

…..è che la Juventus,  a Verona, non ha vinto, bissando il secondo pari consecutivo dopo quello di Roma con la Lazio.

Dopo  venti minuti  i bianconeri  erano in vantaggio per 2-0, grazie ad una doppietta di Tevez e ad un predominio che non lasciava adito a dubbi sull’esito finale. Ad inizio di ripresa, invece,  il Verona, complice una zuccata del vecchio ma sempre valido Toni, riapriva la partita, credendoci fino all’ultimo minuto ed anche oltre,  per raggiungere il meritato pareggio negli spiccioli finali del recupero con Gomez. Vedersi sfilare la vittoria così,  è una beffa ma il Verona non ha rubato nulla e gli uomini di Conte devono solo recitare il mea culpa per un eccesso di presunzione, da un  lato mitigando la delusione per l’altrettanto pareggio conseguito dalla Roma,   dall’altro, però,  mordendosi le mani per non aver reso più cospicuo il vantaggio in classifica.  Che questa Juve non sia più quella dei record di inizio stagione è dato dal fatto che nelle ultime cinque partite ha incassato sette gol, riportandosi, così,  fra i comuni mortali,  ma, va rimarcato,  pur sempre con ben nove punti di vantaggio sulla seconda che ha,  sì, una partita da recuperare, però, la deve ancora vincere…..Nessun allarme, quindi, in casa bianconera ma solo un approfondimento sugli errori commessi.

 

Un derby è sempre un derby  

Chiaramente la Roma  ha perso l’occasione favorevole per rosicchiare due punti alla capolista in fuga, e, pensando, poi, che è stata lei a condurre, almeno per due terzi, la partita, allora il rammarico è maggiore.  Gli uomini di Garcia hanno stretto gli avversari nella loro area senza, però, riuscire a trasformare una supremazia che, alla fine, ha fatto gioire i laziali sia per il punto conquistato, sia per aver rallentato la rincorsa al vertice della Roma.  La tensione è stata alta, forse in un incontro normale qualche golletto ci sarebbe pure scappato ma, si sa, il derby è sempre il derby e, in questi casi, solo un’invenzione geniale o un errore può sbloccare il risultato. Così non è stato e le due romane riprendono il loro cammino verso differenti obiettivi: la Roma continuerà a puntare la Juve ma dovrà guardarsi anche dal Napoli che, stavolta, ne ha approfittato per avvicinarsi; la Lazio, continuando nei risultati favorevoli dal ritorno di Reja, spera di risalire la classifica e, poi, si vedrà dove sarà capace di arrivare.      

 

Napoli-Milan, chi ride e chi piange (veramente)                                                                                                         

E’ stata una partita che, al di là del giusto risultato, ha emesso qualche responso del quale gli addetti ai lavori delle due squadre ed anche i loro tifosi non possono non tenerne conto.                                                  Il Napoli, schierato da subito con quelli  che sono considerati  i titolari migliori, è tornato ad essere l’undici ammirato all’inizio del campionato a beneficio del suo top player,  quell’Higuain, il quale, se la squadra lo supporta come si deve, diventa un pericolo incombente per qualsiasi difesa avversaria, segna (2 gol) e fa segnare.  Insieme ad un ritrovato Hamsik, i migliori, fra i partenopei, sono stati proprio gli assenti per turnover della giornata precedente (Higuain, Mertens e Jorginho) e questo lascia ben sperare per i prossimi impegni a cominciare dal ritorno a Roma nella semifinale di coppa Italia.

Il Milan, stile Seedorf, è, purtroppo, ancora alla ricerca di sé stesso e  va avanti a tentativi che si rivelano solo deleteri. L’allenatore olandese è incappato, per sua stessa, sincera, ammissione nel medesimo errore di Benitez, presentando una squadra-prova  in funzione dei due impegni di Champions con l’Atletico,  quando mancheranno Montolivo e Muntari.  L’esperimento, nonostante il buon esordio di Taraabt, l’unico sufficiente,  è fallito perché troppi giocatori sono stati obbligati a ricoprire nuovi ruoli, creando una voragine a centrocampo nella quale gli avversari hanno avuto via libera permanente,  trovando, poi, davanti, la solita difesa colabrodo che grida perennemente  vendetta per le mancate, adeguate, sostituzioni di mostri sacri quali Thiago Silva e Nesta…..  Dopo quanto visto ieri, in casa rossonera,  è opportuno non rincorrere chimere e rinfoderare speranze di rimonte perché con consumati rattoppi non sarà mai possibile confezionare un vestito. Infine, l’ultima di  Balotelli,  piangente in occasione della sostituzione: ora, per giorni, sui mass media si parlerà delle sue lacrime, con risvolti psicologici, umani e personali…..Forse, è giunto il momento che lo stesso Milan, come società,  la smetta di seguirlo nelle sue ricorrenti intemperanze, al contrario dello stesso Seedorf,  il quale seccamente ha dichiarato “dei fatti personali di Balotelli non parlo, discutiamo della partita”.   

 

Fiorentina, tre punti d’oro                                                                                                                     

Nell’anticipo di sabato la Fiorentina torna a vincere,  superando una deludente Atalanta in maniera convincente nonostante le assenze, e, cancellando le ultime due battute di arresto di Cagliari e di Udine in coppa Italia, consolida il suo quarto posto tenendo a debita distanza Verona e Inter. In settimana, per i viola,  il ritorno  di coppa al Franchi che potrebbe segnare l’accesso alla finale.   

 

L’Inter finalmente vince                                                                                                                                

Con un risultato striminzito, l’Inter torna a vincere, dopo un periodo di astinenza che durava dal derby, prima delle feste natalizie.  Contro un fin troppo rinnovato Sassuolo, Mazzarri ha potuto contare sul nuovo acquisto Hernanes e sul rientro di Guarin dopo il sofferto,  mancato, scambio con Vucinic e  qualcosa di meglio si è visto; nulla di straordinario ma, se non altro, ci si è affacciati più spesso in area avversaria e solo le diverse parate di Pegolo hanno evitato un risultato più rotondo.  Il Sassuolo si è solo difeso ordinatamente, sacrificando l’attacco, settore ignorato o quasi e, nel calcio,  se non si punta alla rete avversaria difficilmente si possono fare punti.    

 

Torino e Parma, duplice delusione

A Torino e a Parma due risultati del tutto inattesi da parte di due pretendenti all’Europa League.  Il Toro, complice due clamorosi infortuni del portiere Padelli, ha  gettato alle ortiche un successo che sembrava già bell’e confezionato,  fin dall’avvio, grazie al solito gol del solito Immobile; il  derelitto Bologna, predestinato troppo presto vittima di turno,  ribaltava il vantaggio con una doppietta del fin qui anonimo Cristaldo portandosi  a casa tre preziosissimi punti che, almeno per ora, lo tirano fuori dai bassifondi.    

Il Parma, invece, non riusciva ad andare oltre uno scialbo 0-0 contro il fanalino Catania che ha fatto la sua partita non solo difendendosi bene ma anche attaccando, colpendo pure un palo e una traversa  e mettendo in serie difficoltà i padroni di casa i quali, con questo punto acciuffano il Torino e portano a undici la serie di partite favorevoli, attenuando il rammarico per il mancato successo..

 

Vittorie post derby per le genovesi

Di stretta misura,  ma vincono entrambe le genovesi, incamerando tre punti che migliorano ulteriormente la loro classifica.  Il Genoa espugna Livorno,  lasciando i locali a soffrire al penultimo posto,  e, soprattutto, scavalca il Milan,  mentre i cugini della Samp superano a Marassi un incompleto Cagliari che recrimina per un gol annullato. Al di là di questa delusione domenicale, in Sardegna si vivono giorni di ansia per conoscere se la società verrà ceduta da Cellino, come sembra, ad un gruppo statunitense.  

 

Di Natale torna al gol e l’Udinese vince                                                                                                   

Chiaro e netto, nel punteggio (3-0) e nel gioco il successo dell’Udinese sul Chievo che non riesce più a vincere da quasi due mesi. Per i friulani, invece, sembra proprio che il momento no sia passato, e, sulle ali dell’entusiasmo per lo splendido cammino in coppa Italia (eliminati Inter e Milan) puntano alla finale e mercoledì se la giocano nel ritorno  a Firenze, forti della vittoria dell’andata.   

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