Italia, ottima la prima. Battuta l’Inghilterra (e gli scettici…)

ROMA – Strepitoso successo, uno e trino: ha vinto l’Italia, ha vinto Prandelli, ha vinto Balotelli. 

L’avventura degli azzurri a Brazil 2014,  iniziata fra polemiche, recriminazioni e infortuni vari, nell’inferno amazzonico di Manaus, ha avuto un prologo superlativo che consente di dissolvere le precedenti ansie, permettendo di guardare avanti con maggiore serenità e, soprattutto, con manifesta consapevolezza della  propria forza. 

Vittoria meritata che, alla fine, ha messo a tacere i queruli britannici che, per settimane non avevano fatto altro che blaterare a destra e a manca che avrebbero vinto loro,  al punto tale che persino Roy Hodgson, noto per il suo equilibrio, aveva parlato della sua squadra, addirittura, come vincitrice del torneo. Troppa presunzione, mister ! 

Il campo, unico, inappellabile giudice finale, ha sentenziato ben altro: l’Italia, almeno da quanto visto ieri, ha dimostrato di poter superare il turno e magari anche di arrivare prima nel girone, nonostante la dea bendata si fosse accanita con gli azzurri, oltre che con l’ennesimo infortunio, stavolta toccato a i Buffon, anche con la notizia della sorprendente vittoria della Costa Rica sull’Uruguay, che rimetteva in gioco anche la quarta componente del girone, da tutti considerata un semplice numero in quanto priva di numeri per poter aspirare a qualificarsi, e invece….

Bisognava, quindi,  vincere, per tanti motivi e gli azzurri ci sono riusciti rimediando pure una gran bella figura. 

Ha vinto l’Italia ma ha vinto anche Prandelli

In un contesto molto particolare, Cesare Prandelli, aveva ideato una formazione, ai più, apparsa insolita e alquanto rischiosa con ben quattro esordienti a livello mondiale ma soprattutto con scelte azzardate quali Chiellini  sulla fascia, sostituito da Paletta anziché da Bonucci, da anni suo partner abituale, a far coppia, dall’altra parte,  con la sorprendente novità Darmian; e che dire di Candreva che appariva buttato allo sbaraglio col ruolo di fornitore di palloni per Balotelli ? Passi pure per Verratti in coppia e ombra di Pirlo, ma quel Balotelli, anche in nazionale come nel Milan, come unica punta,  faceva venire in mente  la voce di uno che grida nel deserto  di evangelica memoria, col capocannoniere del campionato spettatore in panchina…..      

Eppure, nonostante queste strane  incongruenze ante litteram, a parte un Paletta da brividi, Prandelli,  

per la strategia adottata, ha finito coll’aver piena ragione, smentendo tutti gli scettici che davano l’Italia soccombente. Come si fa, ad esempio a non giudicare Candreva, con Pirlo, il migliore in campo seguito a ruota dal baby Darmian ?  Come non si potrebbe ritenere azzeccata la mossa di De Rossi in zona Rooney, reso inesistente o quasi davanti alla difesa ?  E che dire del cucciolo Verratti, umile servitore di un eccellente Pirlo, sostituito da Thiago Motta solo quando c’era da impostare una manovra diversa, a difesa del risultato ?  Certo, la nostra difesa, specie nel primo tempo, con  Sturridge, Welbeck e Sterling qualche rischio lo ha corso e s’è pure fatta trovare impreparata, colpa di Paletta, in occasione del pareggio; però, col trascorrere dei minuti, gli azzurri hanno compreso che il diavolo inglese non era, poi, tanto brutto come l’avevano fatto passare, e, con convinzione, hanno cercato, ottenuto e difeso  neppure troppo strenuamente, il vantaggio acquisito. In abundantiam, ci siamo potuti permettere pure un palo di Candreva e una traversa di Pirlo su punizione, ma l’importante era vincere, indipendentemente dal risultato e questo successo è importantissimo per tanti motivi:  ritorno alla vittoria dopo un prolungato digiuno di nove mesi, aver superato l’avversario maggiore, essere da subito in testa al girone, e, soprattutto, aver comunicato, veramente al mondo intero, che l’Italia c’è. 

Pertanto, Paletta a parte, diamo a Cesare quel che è di Cesare, ascriven dogli i meriti maggiori.  

Perché ha vinto anche Balotelli  

Sul Balo è inutile ripetersi nelle solite, cantilenanti, osservazioni, perché, stavolta, tutti, ma  proprio tutti – tifosi, compagni di squadre (nazionale e Milan, compreso Berlusconi) allenatore e, certamente anche il diretto interessato –  erano, eravamo, consapevoli che questa partita sarebbe stata la più importante della sua carriera e, qualora l’avesse fallita, avrebbe rischiato di brutto….

Quello che ha fatto Balotelli con l’Inghilterra si riassume nel gesto ironico e significativo finale quando si è avvicinato alla telecamera e, indicando con le dita  il 2-1, ha mimato il segno del silenzio sulla bocca quasi a voler dire esplicativamente  a tutti “avete visto cosa ho fatto e adesso tacete !” 

In campo si era  visto, finalmente, un Balotelli diverso, più calciatore che solito protagonista rompiscatole con gli avversari, i compagni e l’arbitro: ha taciuto, ha sopportato, si è visto quasi dappertutto, è apparso meno indolente, ha preferito mettersi più al servizio degli altri che essere presuntuosamente servito dagli altri,  com’era abituato a fare…..

E questo è il Balotelli che tutti vorremmo ammirare sempre, con il giusto coronamento di un gol, all’appuntamento del quale si è fatto trovare al punto giusto, al momento giusto, per far esplodere l’entusiasmo non solo di milioni di tifosi italiani ma anche di quelli brasiliani che lo hanno osannato come un loro idolo.  Facile e scontato dire che, con un Balotelli così,  persino sorridente, l’Italia non può che andare lontano.            

Ma anche gli altri azzurri….

Attenzione a non esaltare troppo Prandelli e Balotelli perché se loro sono stati l’alfa e l’omega della formazione e della partita, gli altri azzurri non sono stati da meno e, fra di loro,  vanno messe nel giusto rilievo le prove di tutti o quasi (Paletta, unica insufficienza), con particolare riferimento a Sirigu, autore di belle parate,  a Darmian, giovane con la sicurezza di un veterano, a Candreva che ha ricambiato la fiducia del mister con una sontuosa prestazione, e a quel Pirlo per il quale non si riesce più a trovare un aggettivo superlativo assoluto più appropriato degli altri….

Sorpresa Costa Rica, delusione Uruguay

La clamorosa vittoria pomeridiana della Costa Rica con un appannato Uruguay, ha sovvertito i pronostici del girone ed, ora, le squadre aspiranti a qualificarsi da tre sono diventate quattro,  per cui il successo sugli inglesi vale il doppio. 

Mentre giovedì 19  (ore 21,00) ci sarà un autentico spareggio fra Uruguay e Inghilterra, le due perdenti che, ora, però,  non possono più perdere per continuare a sperare, venerdì 20 alle 18, ci aspettano i centroamericani che, adesso, bisognerà affrontare con più rispetto e  senza la benché minima sottovalutazione: una seconda vittoria, per l’Italia, significherebbe una qualificazione pressoché certa, per cui anche quest’impegno andrà affrontato con la stessa, identica,  umiltà e determinazione che si sono rivelate  decisive per sfatare il mito e le manie di grandezza dell’Inghilterra,  che, se non si riprende subito, potrebbe rischiare l’eliminazione.

 “God save the queen”:   Dio, come recita l’inno inglese,  salvi  pure la regina ma a salvare squadra, almeno da quanto visto ieri sera, non ci pensa proprio.   

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