Roma – Forse l’1-1 dell’andata aveva lasciato qualche spazio all’illusione. Un’utopia, più che un’illusione.
La speranza che si era accesa all’interno dello spogliatoio giallorosso e trapelato attraverso le parole del tecnico Rudi Garcia, quando alla vigilia della sfida contro i blaugrana affermava che i catalani non erano poi così invincibili, si è spenta subito, dopo appena 15 minuti.
Le danze del primo tempo le ha aperte e chiuse Suarez lasciando i giallorossi al passivo per 3-0. Una prima frazione di gioco che ha visto ritornare al gol anche la pulce Messi, al rientro dal primo minuto dopo il lungo stop patito per infortunio.
Il risultato finale è di tipo tennistico. Alla fine del match il tabellone del Camp Nou segnava 6-1 per il Barcellona. Un’autentica rivincita per Luis Enrique che ha dato una vera lezione di calcio al suo ex club.
Garcia, dopo il match, si è mostrato in controtendenza rispetto alle affermazioni della vigilia: ora, secondo il tecnico francese, il club catalano è imbattibile, è di un altro pianeta.
Tutta la Roma ne esce ridimensionata ma il coro è unanime: nessun contraccolpo psicologico. Sia il tecnico, sia il ds Sabatini sono certi che non ci saranno conseguenze negative in campionato.
Potrà corrispondere al vero perché la nostra serie A non è la Liga ma soprattutto non ha un Barcellona. E sarà probabilmente vero anche per un altro motivo. Lo scorso anno la Roma ha già affrontato un trauma della stessa portata, un 7-1 subìto in casa contro il Bayern Monaco che però non scalfì più di tanto il cammino in campionato.
Nonostante tutto, in Champions nulla è perso. Il pareggio tra Bate Borisov e Bayern Leverkusen ha favorito le speranze di qualificazione della Roma, seconda, nel girone E, a 5 punti (Barcellona 13 pt). Basterà, infatti, battere il Bate in casa e il gioco è fatto.