Basket. Carmelo Gallani “in una gara di playoff ho realizzato 63 punti”

ROMA – Per alcuni come Carmelo Gallani, non si finisce mai di impararee si è sempre disposti a conoscere e sperimentare nuovi sport, ecco come risponde alla domanda Quali sono i tuoi prossimi obiettivi a breve, medio e lungo termine? Quali sono i sogni realizzati e da realizzare? “Spero di trovare il tempo per affacciarmi a nuovi sport come il triathlon, mi affascina molto questo sport perché abbraccia più discipline sportive. Ma il mio sogno più grande è quello di poter giocare a basket anche all’età di 50 anni, e chissà, anche a vincere anche il campionato.”

Di seguito Carmelo si racconta attraverso le risposte ad un mio Questionario su sport, benessere e performance (Aspetti psicologici che influiscono su benessere e performance dell’atleta).

In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere? “Lo sport ha contribuito in primis al mio benessere fisico, allenandomi da sempre con una certa costanza ho un fisico forte e robusto, inoltre, ho ampliato la mia sfera di amicizie conoscendo molte persone con le quali, ad oggi, abbiamo un bellissimo rapporto di amicizia.”

Lo sport aiuta a formare sia il fisico ma anche il carattere, aiuta a formare non solo il corpo ma una rete di amici con i quali si condivide l’esperienza sportiva ma anche altro.

Come hai scelto il tuo sport? “A mio padre piaceva molto il basket e mi ha iscritto in una società all’età di 5 anni.”

Nel tuo sport quali sono le difficoltà ed i rischi, a cosa devi fare attenzione? Quali abilità bisogna allenare? “I rischi maggiori sono gli infortuni, soprattutto agli arti inferiori, inoltre per evitare infortuni dal punto di vista muscolare bisogna allenarsi intensamente e con costanza.”

I rischi ci sono sia nello sport sia nelle altre situazioni nella vita, ma per tutto si può fare prevenzione con allenamenti, con accortezze varie.

Cosa mangi prima, durante e dopo una gara? “Due ore prima di una gara mangio una fetta di pane integrale con la marmellata, tra il secondo e terzo quarto di una partita una banana e a dopo una gara, in genere, faccio una cena completa ricca di proteine.”

La nutrizione è fondamentale per gli allenamenti e per la gara, una giusta proporzione di zuccheri, vitamine e proteine, è importante conoscersi bene ed essersi sperimentato nei lunghi anni di attività fisica.

Quali sono le condizioni fisiche o ambientali che più spesso ti hanno indotto a non concludere la gara o a fare una prestazione non ottimale? “Il caldo soprattutto nei palazzetti non aerati nei quali veniva amplificato il fenomeno dell’effetto serra.”

Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? “Ancora oggi continuo a praticare la pallacanestro, spero e penso di continuarla fin quando il mio fisico regga, tutto questo per l’amore, la passione e la gioia verso questo sport.”

Se c’è passione e si è motivati, lo sport diventa una sana dipendenza, diventa un’attività quasi quotidiana, un bisogno primario come il mangiare, bere, dormire.

Cosa e quali persone hanno contribuito al tuo benessere nello sport o alla tua performance? “I miei compagni di squadra in primis sono degli amici, con i quali spesso esco anche insieme.”

Qual è stata la gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle? “In una gara di playoff ho realizzato 63 punti.”

Trattasi di esperienze positive da non dimenticare ma da avere sempre a memoria così come bisogna avere ini memoria le sensazioni sperimentate in tali occasioni positive, ciò aiuta a d incrementare l’autoefficacia e soprattutto sono utili tali esperienze nei momenti più difficili per ricordarsi che sei stato bravo e performante una volta potrai sempre tornare ad esserlo.

C’è un’esperienza che ti possa dare la sicurezza, la convinzione, che ce la puoi fare nello sport o nella vita? “Nella vita e nello sport il duro lavoro alla lunga paga sempre, si vincono campionati e si raggiungono obiettivi che sembrano impossibili.”

Lo dicono tanti campioni che per eccellere bisogna impegnarsi duramente che prima o dopo il successo arriva e si viene ripagati.

Quali i meccanismi psicologici ritieni ti abbiano aiutano nello sport? “Tenacia e spirito di sacrificio.”

I tuoi famigliari ed amici cosa dicono circa il tuo sport? “Anche loro ne sono appassionati.”

Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Un mio compagno di squadra è riuscito a fare un auto canestro, in quell’occasione tutti abbiamo riso.”

Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica? “Che quando mancano le energie e si pensa di non averne più, abbiamo sempre una piccola riserva che riesce a farci continuare.”

Questo è un insegnamento importante, soprattutto nello sport prolungato, dove può capitare che arriva una crisi, ma forse è solo mentale, se si ha fiducia e pazienza e se si usa dei piccoli accorgimenti la crisi come viene così se ne va, bisogna essere pazienti e fiduciosi.

Quali sensazioni sperimenti o hai sperimentato nello sport: allenamento, pregara, gara, post gara? “Sicuramente l’impazienza di iniziare l’allenamento e la partita. Durante il pregara mi concentro e carico me stesso e la squadra.”

Quali sono i tuoi pensieri? Pensare al traguardo, a quello che si è investito in termini di allenamenti, di preparazione atletica? “Cercare di raggiungere l’obiettivo, dando il massimo senza avere alla fine alcun rimpianto.”

Quale è stata la tua gara più difficile? “La finale di playoff di serie d.”

Hai dovuto scegliere di prendere o lasciare uno sport a causa di un percorso di studi o carriera lavorativa? “Fortunatamente no, sono sempre riuscito a conciliare tutto.”

Hai rischiato di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? C’è un messaggio che vorresti dare per sconsigliare il doping? “Non ho mai rischiato di incorrere nel doping, uno dei principali motti nello sport è la lealtà e il rispetto nei confronti dell’avversario, con il doping tutto questo viene a mancare ancora prima di iniziare.”

Riesci ad immaginare una vita senza lo sport? “Assolutamente no, si può fare sport per tutta la vita, ad ogni età il suo ritmo.”

Come hai gestito eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Non abbattendomi e lavorando più duramente.”

Pensi che potrebbe essere utile lo psicologo dello sport? In che modo e in quali fasi? “Lo psicologo per me è utile nella fase di preparazione di una partita, nella gara e nel post-gara, cercando sempre di far uscire il massimo in ogni atleta. Ma il suo ruolo è fondamentale soprattutto nei casi di infortuni seri, nel quale l’atleta pensa di non poter essere più forte come prima o addirittura mollare tutto.”

Quale messaggio vuoi rivolgere ai ragazzi per farli avvicinare a questo sport? “Lo sport fortifica non solo il fisico ma soprattutto la mente, perché la vita è una partita che va giocata fino in fondo senza mai mollare.”

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi a breve, medio e lungo termine? Quali sono i sogni realizzati e da realizzare? “Spero di trovare il tempo per affacciarmi a nuovi sport come il triathlon, mi affascina molto questo sport perché abbraccia più discipline sportive. Ma il mio sogno più grande è quello di poter giocare a basket anche all’età di 50 anni, e chissà, anche a vincere anche il campionato.”

 

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