Il Re torna a casa e travolge Cleveland

Era la serata del ritorno di Lebron James nella sua vecchia amata fiamma cestistica, quella Cleveland a cui ha saputo regalare 7 anni di ricordi, emozioni, highlights e per la gente dell’Ohio anche cocenti delusioni nei piani alti dei playoffs. Era la serata di Lebron, e Lebron non ha mancato all’appuntamento giocando una pallacanestro sui suoi standard. Letale nei contropiedi, sfiancante nelle letture, e nei piazzati implacabili.

38 punti in 3 quarti, record di franchigia pareggiato per punti segnati in 12 minuti, 15/25 dal campo, 8 assist e 5 rimbalzi, con Wade intelligente a lasciargli la scena, mettendo a segno 22 punti  + 9 rimbalzi e 9 assist. Cleveland non ha potuto niente, fuori gara dopo una decina di minuti, in sofferenza nell’impostazione della difesa, e senza armi tattiche che potessero mettere in difficoltà gli Heat. I tifosi Cavs hanno cantato (“Akron Hates You”, “No Ring King” “Scottie Pippen”) hanno tifato, hanno sofferto come pochi nella Lega, e questo per un cuore romantico è stato uno spettacolo ingiusto! Ma il bello della pallacanestro è pure questo… dunque Miami passa alla cassa, ritira il 118-90 sulla sirena, e riprende il suo cammino.
Nella seconda partita della nottata Phoenix batte in trasferta i Warriors, e porta il suo record al 50%. Primo quarto stellare dei Suns (31-20), che dopo la flessione della seconda frazione, gestiscono il match, e superato qualche sbalzo tecnico, fanno loro l’importante W. In gran spolvero Grant Hill (24 punti 9/11 dal campo) e Jason Richardson (25 punti con 3/4 da tre), ma soprattutto una panchina che regge l’urto del ritorno dei Warriors a cavallo tra 3° e 4° periodo. Da segnalare la prova monster di Monta Ellis per i Warriors, nella sconfitta per la guardia dei GSW ci sono 38 punti, 7 rimbalzi, 4 assist e 16/27 al tiro.

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe