Uniti contro la crisi. Quarto giorno nel tetto della regione Lazio. Domani scatta la mobilitazione

ROMA – E’ una situazione esasperata quella che ha portato sette persone di “Uniti contro la crisi” a rimanere da quattro giorni sull’impalcatura del tredicesimo piano della sede regionale del Lazio.

I magnifici sette, così gli hanno ribattezzati, non scenderanno finchè la governatrice Renata Polverini non deciderà di incontrarli.  “Oggi è il quarto giorno che siamo sui tetti e da qui lanciamo un appello a tutti i lavoratori, ai precari, ai senza casa e ai senza reddito del Lazio di partecipare alla manifestazione che partirà domani alle 16 dalla Regione”, ha detto Pio, uno dei sette precari che da giorni si trova sulle impalcature esterne della Regione Lazio. “Noi sette tra mille disagi stiamo bene. Solo una ragazza ha avuto mal di gola e le hanno portato delle medicine – ha aggiunto Pio – Noi siamo disposti a scendere ma solo quando dalla Polverini arriverà l’apertura ad un confronto”.

Intanto domani partirà l’ennesima mobilitazione proprio dalla  regione Lazio di Via Cristoforo Colombo, sede della Giunta.
La parola d’ordine è “Assediamo palazzo Polverini”. In una nota i movimenti precisano: “Siamo sempre più convinti che la strada da percorrere è quella che abbiamo scelto, come testimoniano anche i numerosi attestati di solidarietà e l’incoraggiamento a non mollare da parte di chi vive le nostre stesse condizioni precarie di vita.
La governatrice continua a insistere sul nostro metodo, ma non dice nulla nel merito delle questioni che poniamo con forza: i temi della casa, del reddito, del lavoro, degli ammortizzatori continuano infatti a non trovare risposte. La Polverini e la sua giunta devono comprendere che la nostra è soprattutto un’irruzione sul bilancio con strumenti non convenzionali, colpiti come siamo da tagli, licenziamenti, precarietà e disoccupazione. Un bilancio che deve essere modificato a favore dei nostri bisogni e che non può guardare esclusivamente agli interessi della rendita e delle banche. Cancellare la legge sul reddito e scegliere soluzioni non compatibili con la crisi attuale, così come propone l’assessore Zezza, ci sembra una follia alla quale opporsi.”

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