Intervista esclusiva a Florence Arthaud, la Vela amore per la libertà

MILANO –  Una velista innamorata della vela, Florance Arthaud, “la piccola fidanzata dell’Atlantico”, se ne è andata a soli 57 anni, un  tragico incidente ha spezzato la sua vita avventurosa, a “grande vitesse” come lei ha sempre vissuto. 

Nel 1990  ottiene il record della traversata dell’Atlantico del Nord in solitaria ( 9 giorni, 21 ore, 42 minuti) è stata la prima donna a vincere la sfida della celebre Route de Rum, da Saint Malo a Pointe Pitre( Guadalupe) che la proclama regina nel 1990  sul  “mostro del mare” il trimarano Pierre di Serbia, nonostante un aborto che le ha procurato emorragie durante la traversata. Successivamente affronterà un’altra dura prova la traversata transpacifica.  “Un vero marinaio, una donna capace di essere sempre se stessa, una persona unica che pareva immortale”, così la definisce il suo grande amico il celebre navigatore francese  Olivier de Kerauson. La sua vita è stata segnata da tragici incidenti, un incidente d’auto a 17 anni, una caduta in mare nel 2011 in Corsica dalla sua barca a vela dopo due ore in acqua si salva miracolosamente e poi ultimo capitolo il tragico incidente in Argentina, la morte a soli 57 anni che lascia la Francia e tutto il mondo della vela 

Un intervista di settembre 2013 in occasione delle 35 esime Regate Royales di Cannes.

Florance cosa rappresenta per Lei la vela?

La vela mi ha salvata,  ho iniziato a 17 anni dopo un grave incidente stradale, che non mi permetteva di lavorare o di fare altri sport, ma solamente la vela e ho pensato, ma è straordinario farò vela!. Da allora non ho più abbandonato questo sport, fino all’età di 36 anni quando è nata mia figlia.  Ho rallentato  la mia attività sportiva, ma non il mio amore per il mare e la vela.La vela è e  è stata per me una splendida avventura, nel cuore sono nomade, ho veleggiato in tutto il mondo, in numerose isole.  Amo soprattutto navigare in solitario perché provo delle emozioni con la mia Argade, che è ormeggiata a Marsiglia, io adoro partire da sola le sensazioni che provi quando tu sei sola e navighi sono davvero molto intense. Lei è una giornalista italiana, mi piace arrivare nei porti in Italia, adoro l’Italia e gli italiani, quando arrivi nei porti sono sempre molto premurosi con una donna.

Che ricordo ha della sua caduta dallo scafo  in mare in Corsica recuperata in ipotermia?

Delle due ore passate in un  mare ghiacciato di notte, senza giubbotto di salvataggio,  al largo di Cap Corse, ricordo che pensavo a mia figlia che sarebbe rimasta sola e alle persone scomparse in mare a Erik Tabarly in particolare che mi ha avvicinato a questo splendido mondo. E un incidente che come il primo  mi ha  fatto riflettere sulla precarietà della vita e a amare la vita, viverla fino in fondo.

Lei è diventata famosa nelle sue traversate transoceaniche, che l’hanno portata nela leggenda e nell”olimpo della velisti, cosa rappresenta per Florence  l’Oceano?

Ho un enorme bisogno di Oceano, è tra le onde trovo la pace del mio spirito inquieto.

Non ha pensato di riprendere la sua attività agonistica?

Nel 2010  volevo partecipare alla Route du Rhum con il multiscafo Omar, ma  gli sponsor mi hanno delusa e disgustata  scegliendo un uomo al mio posto.

Uno sguardo al futuro quali sono i suoi prossimi progetti?

Arrivata alla mia età,  desidero comunicare e diffondere la passione per la vela, sto pensando a un progetto per una regata nel Mediterraneo da Marsiglia, fino a Monaco, facendo tappa  anche a Roma, sarà per sole donne, voglio trasmettere e portare loro il sogno di libertà e avventura, l’amore per la vela che è soprattutto amore per la libertà.

Arriva una sua amica che abbraccia con il suo calore e entusiasmo, ci lasciamo e mi porto di lei il ricordo di una donna che ha vissuto la sua vita intensamente e sempre pronta a nuove sfide e  avventure.

Florance Arthaud from Dazebao on Vimeo.

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