Psicoterapia. La felicità ha un posto al Sole

 

ROMA – Ha una luce che gli conferisce un colore intenso e caldo appena sorge. Fa capolino dalle fessure delle nostre finestre ogni mattino e, con esso, tutto l’Universo si risveglia. Il canto del gallo ne annuncia l’arrivo e sulla Natura comincia a posare i primi raggi. È’ il “fratello” Sole, adorato dagli antichi Greci, Romani ed Egizi che, sin dagli albori, ne riconoscevano sacralità e potenza.

Considerato la stella più vicina alla Terra, il sole nasce insieme alla luna per opera di Dio il quarto giorno della creazione del mondo, secondo il Libro della Genesi. 

La sua immagine è sempre relegata alla positività: i bambini lo raffigurano nei loro primi disegni, in cui nei cieli spicca spesso una palla di colore giallo acceso, circondata da raggi, con gli occhi e la bocca sorridente. E se è vero che “bacia i belli”, non possiamo non ammettere “che bella cosa na jurnata e sole, n’aria serena doppo ‘na tempesta” e…tutto è più onesto se vien fatto “alla luce del sole”.

Conferisce colore alle piante e ai frutti. Dona buon umore e propensione alla cordialità. Omaggiato da poeti, autori, cantanti e pittori, è amato da tutti, anche quando diventa più caldo, presagio dell’Estate che arriva, il periodo in cui pensieri e vestiti diventano più leggeri, il momento in cui ci sentiamo più “solari” e tendiamo alla felicità, il tempo in cui le giornate diventano più lunghe. E, anche se sopraggiunge il tramonto, pensiamo che… dopotutto domani è un altro sole.

Dei benefici del sole ne parliamo con il dott. Paolo G. Zucconi, docente e psicologo specialista in psicoterapia comportamentale e cognitiva:

Il sole ha davvero influenza sull’umore? Perché?

Il fenomeno meteorologico di maggior portata per la modificazione e lo sviluppo del ciclo vitale degli esseri umani è la luce solare. Il nostro organismo riceve l’intera gamma delle onde luminose attraverso la pelle e attraverso gli occhi. Le radiazioni che penetrano attraverso gli occhi vengono trasformate in impulsi elettrici e trasmessi tramite il nervo ottico al cervello. Quando gli impulsi raggiungono l’ipotalamo si assiste ad un incremento della serotonina, neurotrasmettitore deputato, tra l’altro, al controllo del tono dell’umore, mentre a livello dell’epifisi inibiscono la produzione di melatonina, un ormone sensibile al ciclo luce-buio. Pur riconoscendo che il meccanismo dell’azione della luce sul cervello sia scientificamente ancora poco conosciuto, l’evidenza clinica riscontra una significativa alterazione del tono dell’umore in presenza della variazione della quantità di luce cui la persona è esposta. Infatti il tono dell’umore sembra diminuire quanto più ci si allontana dall’equatore per cui possiamo trovare un maggior numero di persone più tristi nelle regioni nordiche che nelle regioni meridionali e parimenti un maggior buonumore d’estate che d’inverno. Inoltre vari esperimenti hanno evidenziato variazioni dell’umore e dell’efficienza in persone che vivono per gran parte della giornata in ambienti illuminati artificialmente, in quanto le lampade convenzionali, presentando uno spettro alterato e riproducendo solo una parte delle lunghezze d’onda della luce naturale, possono costituire uno stimolo stressante per l’organismo. La cattiva illuminazione è una condizione analoga alla mal nutrizione. Una carente esposizione alla luce solare durante il periodo autunno-inverno procura a certi soggetti un decremento così importante del tono dell’umore tanto da diagnosticare un “disturbo dell’umore ad andamento stagionale” o SAD, Seasonal Affective Disorder, come lo definiscono i clinici statunitensi. Si tratta di una forma di depressione a ricorrenza stagionale, tipica psicopatologia di origine meteoropatica, che esordisce solitamente durante la stagione autunnale con remissione a primavera avanzata, anche se in tanti casi l’esordio viene posticipato con inizio in inverno e risoluzione in estate. 

Studi recenti hanno dimostrato che il sole influenza il flusso di sangue nel cervello, che si sa essere legato alla funzione cognitiva. Possiamo dire che “la luce del sole fa brillare l’intelligenza”?

Certamente nel senso che anche l’umore influisce sulla prontezza ed efficienza mentale delle persone.

Quali sono le malattie di natura psicologica che si possono “curare” grazie alla presenza del sole? 

L’esposizione alla luce come terapia incide sui livelli ematici della melatonina e, abbassandoli, aumenta l’efficacia della serotonina e di altri neurotrasmettitori correlati inversamente alla sintomatologia depressiva. Ma oltre a curare un particolare tipo di depressione dell’umore (la depressione stagionale) la luce solare, opportunamente dosata (meglio se sotto la direzione di un capace terapeuta) risulta terapeutica per la jet lag syndrome (problemi psichici  e somatici da cambio di fuso orario durante gli spostamenti transmeridiani in jet), ma anche possibile per “cefalee a grappolo” a ritmicità stagionale e circadiana (giornaliera), per i disturbi dei turnisti ed altre manifestazioni patologiche a ricorrenza ciclica come ad esempio certe forme di alcolismo i cui abusi sono evidenti in certi periodi dell’anno.

Nella sua carriera di dottore, psicologo e psicoterapista comportamentale ha mai avuto pazienti “curati” con l’Elioterapia? Ci può spiegare di che si tratta?

L’esposizione alla luce solare, per essere corretta e non dannosa, deve essere quotidiana, così come l’apporto nutrizionale è quotidiano e distribuito in modo equilibrato nel corso della giornata. La cura del sole (elioterapia) si fa tutto l’anno. Pertanto le sporadiche giornate di sole nel periodo autunno-inverno vanno sfruttate il più possibile alzandosi presto e tralasciando anche altre attività per poter esporsi il più possibile al sole. Migliora non solo l’umore della persona, incrementa il desiderio sessuale, tramite l’attivazione della vitamina D migliora l’apparato osseo articolare, ma anche condiziona favorevolmente l’efficienza quotidiana.

Quali sono gli effetti collaterali del sole?

Esposizioni al sole troppo prolungate o nelle fasce più calde della giornata portano sovente (come spesso succede nei mesi estivi) varie malattie cutanee, anche tumorali. Se poi si fissa il sole, anche indirettamente senza adeguata protezione oculare, si rischiano patologie di rilevanza oculistica, altre ancora se quando necessita non ci si copre la testa con un cappello a larga tesa. Un’ esposizione troppo audace inoltre comporta notevoli rischi per la salute come conseguenza di disidratazione e abbassamento delle difese immunitarie.

Le popolazioni “baciate dal sole” sono sempre allegre e cordiali, a differenza di quelle che vivono in ambienti freddi e prevalentemente bui (il più alto tasso di suicidi è nei Paesi Nordici). Quanto il Sole influisce sulla personalità e sulla socialità?

Il tono dell’umore sembra diminuire quanto più ci si allontana dall’equatore per cui possiamo trovare un maggior numero di persone più tristi nelle regioni nordiche che nelle regioni meridionali e parimenti un maggior buonumore d’estate che d’inverno. Inoltre vari esperimenti hanno evidenziato variazioni dell’umore e dell’efficienza in persone che vivono per gran parte della giornata in ambienti illuminati artificialmente, in quanto le lampade convenzionali presentano uno spettro alterato.

Fa bene o male alla pelle?

Dipende da come e quanto ci si espone, dal fototipo della propria pelle e anche dalle protezioni cutanee utilizzate per difendersi.

Il sole favorisce e stimola il desiderio sessuale? 

I benefici dei raggi solari si estendono pure alla sessualità potenziando il desiderio sessuale. Tanto che anche per tale motivo d’estate le persone risultano sessualmente più attive sia per l’effetto luce che penetra attraverso gli occhi sia per l’effetto calore sul corpo (in modo generalizzato ma anche specifico) prodotto dal sole. Inoltre anche il colore brunito della pelle, grazie all’esposizione solare, sembra che incida sul desiderio sessuale in quanto le persone appaiono (ma anche si sentono) più attraenti. Infine la vitamina D (che si attiva proprio grazie all’esposizione ai raggi solari) favorisce la produzione del testosterone, principale ormone maschile, prodotto anche  (seppur in modesta quantità) dalle donne che porta ad un aumento del desiderio sessuale.

 

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